Intervista ad una escort mancata.

A 28 anni, ritrovarsi disoccupata, senza stabilità, senza delle risorse, e con solo un diploma da magistrale, non risulta per nulla facile andare avanti.
A 20 anni quando mi diplomai, (persi un anno).. ero bella, fresca e sorridente. Ero fiera di me, ero libera e felice.
Presi la patente, ed iniziai a fare la stagista un po' di qua, un po' di la'.
Dopo breve tempo, mi accorsi che c'era solo un modo per avere un  lavoro, uno stipendio. Andare a letto con il responsabile più importante dell' ufficio.
Non mi piaceva l'idea di andare a letto con qualcuno per avere un lavoro. Quindi rifiutai l'invito di quel qualcuno che mi suggeriva di provare.
Passando da un ufficio all' altro, mi accorgevo che la musica era sempre la stessa.
Anche negli  uffici gestiti da donne, e con personale composto da sole donne, ebbi gli stessi problemi di sempre. (in passato, le mie esperienze da lesbica, finivano con un bacio spinto con una mia amica, e qualche palpatina, ma nulla di troppo audace).
Gli anni cominciarono a passare, ne finirono tre. Ed io ancora non avevo uno stipendio fisso, un rimborso spese, un ticket restaurant. Un niente di niente!
Quindi, dovevo fare una scelta :
Decidere se accettare delle proposte indecenti, oppure continuare a girare come una trottola, da un ufficio all' altro, sperando che qualcuno, si potesse accorgere del mio talento, senza dover entrare nel suo letto prima.
Una sera, una mia collega occasionale, mi diede un invito per un party.
Andai a quel party, e qualcuno, si accorse di me.
Era una escort.
Mi guardò, si presentò : "Manuela". Chiese il mio nome, e quanti anni avevo.
Risposi, e lei disse:
"Sei Perfetta. 
Tu sei perfetta".
Mi lasciò il suo numero, mi disse di contattarla quando volevo e con orari diplomatici.
nel senso.... (sinceramente, non capii mai il significato di quella parola). Ma non ci pensai più di tanto. 
Continuai a ballare, a divertirmi, e dopo qualche ora, me ne tornai a casa, con il numero di una escort, che mi offriva un posto di lavoro. Ben retribuito si, ma molto sporco dal mio punto di vista. 
Passarono alcune settimane da quell incontro con Manuela, non la chiamai più. Era un sabato mattina, mi stavo lavando i denti, e mia madre si sentì male. Cadde per terra. Stava molto male, mio padre chiamò immediatamente il 118. La mamma, stava male. Avevo paura. Immediatamente, in un lampo, io e mio padre, ci ritrovammo in ospedale. La mamma era ricoverata, io e mio padre, agitati e spaventati, ci stringevamo per farci forza. Dopo una buona ora emezza, uscì il medico, e ci venne incontro con aria soddisfatta, e ci tranquillizza. La mamma stava meglio, era stato un calo di pressione, dovuto allo stress. Nulla di grave.
Sospiro di sollievo e lacrime, tante lacrime.
Vidi mio padre piangere, versare tante lacrime, come non mai.
Mamma stava bene, era tornata con noi a casa.
Decisi di stare a casa per un po' con lei, tanto non avevo grossi sbocchi lavorativi all' orizzonte.
E così, non andai più in quell' ufficio. Rimasi a casa, per prendermi cura di mia madre.
Pensavo al mio futuro, pensavo alla mia vita, mentre pian piano, mamma, riprendeva le sue abitudini quotidiane.
Mamma, stava meglio, era solo un po' stanca e stressata. Suppongo che il suo stress maggiore, era causato dalla mia situazione lavorativa, lei era preoccupata per il mio futuro.
Non notavo margini di miglioramento in quel campo.
Così decisi, di usare quel numero, e chiamare intorno alle 17:00. Sperando che le 17:00 rientravano nell' orario diplomatico di Manuela.

- Pronto ciao, sono Claudia. Ci siamo incontrate una sera, tu mi lasciasti il tuo numero... ricordi?? -

"Ciao Claudia, si che mi ricordo di te. Possiamo vederci una sera di queste se non hai impegni, ti và?? "
 
Il venerdì seguente, verso le h21:30, ci incontrammo in un locale. Lei mi abbracciò, e mi disse :

"Speravo fossi tu, tu sei perfetta".

Mi chiese cosa avevo da fare nel fine settimana, perchè, potevo altrimenti, andare con lei, in provincia di Como, ad una festa. un po' particolare.
Le bastava fare una telefonata, e per me, ci sarebbe stata una stanza in un hotel a 4 stelle all' inclusive tutto pagato.
Per tutto il week-end, domenica notte compresa.
Avrei potuto lasciare l' hotel, il lunedì mattina prima delle ore 12:00. 
Ma adesso viene il bello.
Avrei portato a casa, un bell' assegno da 6mila euro.
E questo poteva ripetersi tutti i fine settimana, 4 fine settimana al mese, per un compenso di 24mila euro.
Domandai con che tipo di clientela avrei avuto a che fare.
Lei mi disse solo :
" Con gente, che spende un sacco di soldi per divertirsi. E noi siamo il loro divertimento ".
Accettai, andai con lei. Prendemmo il treno il sabato mattina da Milano per Como, alle h09:05.
Alle h 10:40, eravamo già nella sweet dell' hotel dove eravamo ospitate.
Nel pomeriggio, ci portarono in una villa, piena di macchine. Molte con autista al seguito.  Dovevo solo scendere dalla macchina, ed entrare dentro nella villa. Non sapevo cosa mi aspettava, ma immaginavo. Entrai in villa. Non c'era una persona giovane dentro. Erano tutte persone al di sopra dei 50 anni, ( l' età più o meno di mio padre).
Ripensai a lui, a quando lo vidi piangere in ospedale, abbracciato e stretto a me, preoccupato per la mamma che non stava bene.
Mi commossi, non riuscii ad andare avanti. Presi Manuela da parte, e le parlai :
" Non ce la faccio. Vado via ".
Ero nervosa e stressata.
Piangevo, tanto, tantissimo.
Stavo male. Ripensavo a mia madre e a mio padre.
" Manuela, vado via. Non sono pronta per fare queste cose. Mi dispiace, non ci riesco davvero. Mi sento sporca ".
Manuela, mi guardò negli occhi, e mi disse :
" Vattene, torna indietro, non ti sporcare".
Mi diede 100 euro.
Non li volevo, non li meritavo, non li avevo guadagnati. Un giorno, glieli ridarò, promesso.
Me ne andai, chiamarono un taxi, e mi accompagnarono in hotel, presi le mie cose, e tornai a casa in treno. Piansi molto durante il tragitto.
Ma ero fiera di me, di come sono stata forte dentro, di come non mi sono venduta.
Tornando a casa, diedi un bacio ai miei genitori, e li portai fuiri a cena.
Manuela, grazie a lei, per una volta, potevo offrire la cena io ai miei genitori.
Dopo un po' di tempo, lei mi richiamò. Senza offrirmi nulla, senza nessuna proposta. Voleva solo sapere come stavo.
Mi parlò di lei, di come non le piace fare questa vita, ma è un lavoro ben retribuito. Quindi cerca solo di mettersi un po' di soldi da parte. Mi ha giurato che a 30 anni, smetterà e metterà su famiglia, via dall' italia, però.
Anche lei ha il suo sogno, andare a vivere in Danimarca e fare la stilista. In Danimarca, vive sua madre. Lei Manuela, è nata in Italia, ma la madre se la riportò a casa sua quando aveva solo 3 anni. Ma il padre, riuscì a riportarla in Italia qualche mese dopo. Mi raccontò di una vita burrascosa. A vent'anni smise di studiare e si mise a fare questa vita. 
Sono passati quasi 5 anni. Mi hanno offerto  un lavoro. Adesso ho un contratto, e con Manuela, siamo amiche su facebook. Tra due anni, tornerà in Danimarca. E' quello che mi ha promesso.
Dimenticavo, i miei stanno bene, e se non cambiano le leggi, ( difficile che possa succedere ), mio padre a Natale, andrà in pensione.
A 890 euro al mese.
Non ho mai raccontato questa storia ai miei genitori, ma forse adesso gliela dovrò raccontare per forza di cose. Anche mio padre è su facebook.


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