All' attacco dell' acca solitaria. e la storia si ripropone


Un giorno, un apostrofo incontrò un Acca, vicino ad una O.
L'apostrofo gentilmente con fare da apostolo
chiese :

" Scusate, c'è posto?? "

La Acca, un po' annoiata e con aria da saputella...
esclamò credendosi la più bella :

"Dipende!!"

L' apostrofo ci rimase male
per colpa di quell' Acca così poco cordiale.
L' apostrofo un po' intimidito,
e con timido timbro di voce sussurrò impaurito:

" Da cosa dipende ? "

La Acca, sempre con la sua classica aria di saputella si rivolse all' apostrofo
( sempre credendosi la più bella ) :

" Dipende da cosa sei venuto a fare!
Sei venuto qua per distrarre o per inserirti male? 
No perchè... se così fosse, dovresti farti accompagnare.
Sei proprio ignorante lo sai?
Uffa, basta farmi perdere tempo e ore.
Vuoi farmi apparire come un errore!?! "

La O, nella sua formosa posizione, intervenne:

"Caro apostrofo, non darle peso.
la Acca, si crede una regina in ogni caso.
Sai, lei viene usata in occasioni speciali,
si è montata la testa, è convinta di avere la ali.
Si crede un  po' troppo superiore, 
nell' infinito mondo di tulle le parole ".

L'apostrofo rincuorato dalle parole della vocale,
chiese il permesso per ancora un minuto parlare :

" Sono un apostrofo...
e detengo, un piccolo potere.
Trasformare in verbo, é questo il mio dovere.
Solo che come condanna, ho la Acca... come compagna.
Senza di lei mi smarrirei.
E come errore apparirei.
Mettiamo caso che tu cara la mia tonda amica,
un giorno  una consonante davanti ti venga inserita...
prendiamo la Elle per esempio, 
e da semplice congiunzione,
ti trasformeresti in articolo di determinazione.
ma se intervenissi io....
il senso della frase cambierebbeo.
Intromettendomi tra voi,
e con il senno di poi.
Ma per far che ciò accada,
avrei bisogno di lei,
della mia Acca amata. 
Senza la Acca, senza di lei, 
sarei solo un errore.
e non me lo perdonerei ".

La O, colpita dalla intelligenza dell apostrofo amico, si rivolse verso la Acca con tono duro e non impaurito :

" Vedi, sei troppo dura?
Lui sa quando deve intervenire
sei solo tanto cattivella.
Smettila di fare la monella!
Anche tu come noi, fai parte di un alfabeto,
quindi basta con questo tuo divieto.
Sei solo una lettera, muta e non cantante.
Siamo tutti uguali, chi è vocale, e chi consonante.
Torna con i piedi per terra. E non fare troppo la saputella.
L' apostrofo, voleva solo compagnia. 
Non voleva di certo farti apparire come errore di ortografia.
Io sono una vocale, e spesso vengo usata, a volte da sola, in altre accompagnata.
Non mi monto la testa.
e quando vengo usata, per me è una festa.
ma tu cara Acca, sei troppo determinata.
Ti credi una regina. E da tutti vuoi essere lodata!
Sei solo una consonante palindroma.
Quindi datti una calmata.
E rispetta, chi ti ha accompagnata! ". 

La Acca  fece spallucce e un po' mortificata, rispose con aria maleducata :

"Io sono la Acca, la consonante speciale, di questo alfabeto.
Valgo molto, per questo mi si usa. e non sono un ripiego.
Io in ogni dove, trasformo e decoro le parole. ma troppo spesso, per colpe non mie, vengo coniugata male, da stregoni e da arpie. 
Oddio che orrore :
quando la gente mi legge come un errore.
Quando qualcuno mi usa in maniera errata, e vengo con la penna rossa sottolineata.
Un castigo divino! 
Vedere la mia anima buttata nel cestino.
Non c'è margine di errore, non c'è speranza.
io sono la Acca! E spicco per eleganza.
Guai a voi.
E abbassate le vele.
quando a me vi rivolgete.
L' apostrofo, è solo punteggiatura.
Un piccolo baffo in miniatura.
Ma non si rende conto se viene mal usato del grosso danno da lui stesso causato.
Non sono una regina, io sono la divina. 
È questo che mi hanno insegnato.
Quando la mano dell' uomo mi ha creato.
Sono speciale. Io sono la prescelta.
Trovatemi un altra consonante che come me, faccia così tanto la differenza.
Cara mia vocale, così buffa e tondeggiante.
sei simpatica si, ma un po' troppo arrogante.
Non difendere l' ignorante baffo.
Lui, sa quando deve entrare.
ma è dispettoso, e brutte figure mi vuol far fare.
Sono la signora unica e perfetta.
Delle consonanti, io sono la prediletta.
A voi spetta la scelta.
Non usarmi più sarebbe un  imprudenza".

La O e l apostrofo, un po' annoiati,
con superficialità  la stettero ad ascoltare.
Ma stufi di aspettare.
che lei finisse di parlare...
le voltarono le spalle e se ne andarono verso valle.
La Acca rimasta sola, non sapendo cosa fare, iniziò ad urlare :

" Non mi lasciate sola. Davvero senza di voi, io non so che cosa fare ".

La Acca, chiese scusa e per farsi perdonare, la O in spalla volle portare.
L' apostrofo un po' divertito dall'acca sconsolata, 
promise che mai più da sola l'avrebbe lasciata.
Ma lei, la acca, non doveva comportarsi da beata.
smettendola di credersi la più desiderata.
La acca fece la promessa :

" Scusate amici. Con voi non sarò più  scorretta.
lo so che a volte mi credo la prediletta. Giuro.
non lasciatemi più sola.
E con voi non farò la miss precisetta ". 


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